Carta dei diritti del malato: cos’è e quando è stata sancita

Nel 1994 l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la redazione della “Dichiarazione sulla promozione dei diritti dei malati in Europa”. Si tratta del primo documento ufficiale che tratta i diritti umani nell’assistenza sanitaria. Dal nostro punto di vista, è anche la prima presa di posizione ufficiale contro la malasanità.

Circa 10 anni dopo, una rete di associazioni al livello europeo (Active Citizenship Network) redige un documento aggiornato e più completo. Lo scopo è tutelare i pazienti, le loro famiglie e in generale i soggetti deboli che necessitano di cure mediche. L’intento è dunque quello di creare un modello europeo, così che tutti i membri dell’UE abbiano pari diritti. Stiamo parlando della “Carta dei diritti del malato” o “European Charter of Patients’ Rights”. La carta, come la conosciamo oggi, è stata realizzata nel 2002 e approvata dal Parlamento Europeo nel 2006.

Essa prevede ben 14 diritti dei pazienti che mirano a garantire un’elevata qualità dei servizi erogati dai sistemi sanitari nazionali in Europa.

Scopriamoli insieme.

carta dei diritti del malato

I 14 fondamentali punti della carta dei diritti del malato

1) Diritto a misure preventive

Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati per prevenire la malattia.

In altre parole, i servizi sanitari hanno il dovere di sensibilizzare le persone e garantire trattamenti sanitari gratuiti per le fasce a rischio. Devono inoltre mettere a disposizione i risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica.

2) Diritto all’accesso

Ogni individuo ha il diritto di accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede. I servizi sanitari devono garantire eguale accesso a ognuno, senza discriminazioni sulla base delle risorse finanziarie, del luogo di residenza, del tipo di malattia o del momento di accesso al servizio.

In breve, una persona che necessita di cure ma non è in grado di sostenere i costi ha diritto ad essere servita gratuitamente. Ogni individuo ha infatti il diritto a servizi adeguati, sia esso ricoverato in un piccolo o in un grande ospedale.

Ogni persona, anche senza permesso di soggiorno, ha diritto a cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o indispensabili.

Infine, un paziente affetto da una malattia rara ha lo stesso diritto alle cure e ai farmaci necessari di chi soffre di una malattia comune.

3) Diritto all’informazione

Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che riguardano il suo stato di salute, i servizi sanitari e il modo in cui utilizzarli, nonché a tutte quelle informazioni che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica rendono disponibili.

Proviamo a spiegare nel dettaglio questo punto. Le strutture sanitarie e i professionisti che ne fanno parte devono fornire informazioni “su misura” per il paziente, in particolare tenendo conto delle specificità religiose, etniche o linguistiche del paziente stesso.

Le informazioni devono essere facilmente accessibili. Per fare questo è necessario eliminare gli ostacoli burocratici e istruire gli operatori sanitari.

Un paziente ha il diritto di accedere direttamente alla propria cartella clinica e di porre domande sul contenuto. Un paziente ospedaliero ha diritto a un’informazione completa e continua. L’ospedale potrebbe, per esempio, mettere a disposizione un “tutor”.

Ogni individuo ha inoltre il diritto di accesso diretto alle informazioni sulla ricerca scientifica, sulla cura farmaceutica e sulle innovazioni tecnologiche. Queste informazioni possono provenire da fonti pubbliche o private, a condizione che soddisfino i criteri di accuratezza, affidabilità e trasparenza.

4) Diritto al consenso

Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che possono metterlo in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute. Queste informazioni sono un prerequisito per ogni procedura e trattamento, ivi compresa la partecipazione alle sperimentazioni.

In altre parole, gli operatori sanitari devono fornire al paziente tutte le informazioni relative al trattamento a cui dovrà sottoporsi, inclusi i rischi e le alternative. Queste informazioni devono essere fornite con sufficiente anticipo (almeno 24 ore di preavviso) per consentire al paziente di partecipare attivamente alle scelte terapeutiche riguardanti il proprio stato di salute.

Gli operatori sanitari devono utilizzare con il paziente un linguaggio comprensibile, non tecnico. Anche se il paziente fosse minorenne o incapace di intendere e volere dovrà comunque essere il più coinvolto possibile nelle decisioni che lo riguardano.

Una persona ha il diritto di rifiutare una cura o un intervento medico e può cambiare idea durante il trattamento. In tal caso il trattamento deve essere subito interrotto.

5) Diritto alla libera scelta

Ogni individuo ha il diritto di scegliere liberamente tra differenti procedure ed erogatori di trattamenti sanitari sulla base di informazioni adeguate.

Il paziente ha il diritto di decidere a quali esami diagnostici e terapie sottoporsi. Allo stesso modo può scegliere anche il medico di base, lo specialista e l’ospedale a cui rivolgersi. I servizi sanitari hanno il dovere di garantire questo diritto, fornendo ai pazienti informazioni sui vari centri e sui medici in grado di fornire un determinato trattamento, e sui risultati della loro attività. Un paziente che non ha fiducia nel proprio medico ha il diritto di rivolgersi a un altro.

6) Diritto alla privacy e alla confidenzialità

Ogni individuo ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico chirurgici in generale.

Tutte le informazioni relative allo stato di salute di un individuo devono essere considerate private e, come tali, adeguatamente protette. Stessa cosa vale anche per i trattamenti medici e chirurgici a cui è sottoposto.

La privacy personale deve essere rispettata anche nel corso di esami diagnostici, visite specialistiche, prescrizione di farmaci, ecc. Per fare questo, le prestazioni mediche devono avvenire in un ambiente adeguato. Inoltre, sarà consentita la presenza delle sole persone indispensabili, ovvero medico e paziente, oltre a eventuali accompagnatori richiesti dal paziente.

7) Diritto al rispetto del tempo dei pazienti

Ogni individuo ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in tempi brevi e predeterminati. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento.

I servizi sanitari hanno il compito di fissare i tempi di attesa entro i quali determinati servizi devono essere forniti, in funzione del grado di urgenza del caso. L’accesso ai servizi deve essere garantito a ogni individuo, assicurando l’iscrizione immediata in caso di liste di attesa. Ogni soggetto che ne faccia richiesta ha diritto di consultare le liste di attesa, nel rispetto della normativa sulla privacy. Qualora le strutture sanitarie non siano in grado di erogare servizi entro i tempi massimi prestabiliti, deve essere garantita la possibilità di ricercare servizi alternativi di qualità comparabile e gli eventuali costi sostenuti dal paziente devono essere rimborsati entro un termine ragionevole. I medici devono dedicare tempo adeguato ai propri pazienti, compreso il tempo dedicato a fornire informazioni.

8) Diritto al rispetto di standard di qualità

Ogni individuo ha il diritto di accedere a servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del rispetto di standard ben precisi.

Le istituzioni sanitarie e i professionisti devono fornire prestazioni di livello soddisfacente senza trascurare il comfort e le relazioni umane. Ciò implica il rispetto di precisi standard di qualità, fissati mediante procedure periodicamente riviste e rivalutate.

9) Diritto alla sicurezza

Ogni individuo ha il diritto di non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici e ha il diritto di accedere a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza.

Per garantire questo diritto, gli ospedali e i servizi sanitari devono monitorare i fattori di rischio e garantire che i dispositivi medici elettronici siano mantenuti in maniera adeguata e che gli operatori siano formati in modo idoneo. Tutti gli operatori sanitari devono essere pienamente responsabili della sicurezza di tutte le fasi di un trattamento medico. I medici devono essere in grado di prevenire il rischio di errori monitorando i precedenti e ricevendo una formazione continua. Il personale sanitario che segnala i rischi esistenti ai propri superiori e/o colleghi deve essere protetto da possibili ritorsioni.

10) Diritto all’innovazione

Ogni individuo ha il diritto di accedere a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, in linea con gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie.

I servizi sanitari hanno il compito di promuovere e sostenere la ricerca in campo biomedico, con particolare attenzione alle malattie rare. I risultati della ricerca devono essere adeguatamente divulgati.

11) Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari

Ogni individuo ha il diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.

I servizi sanitari devono impegnarsi a prendere tutte le misure utili a tal fine, come fornire cure palliative e semplificare l’accesso dei pazienti ad esse.

12) Diritto a un trattamento personalizzato

Ogni individuo ha il diritto a programmi diagnostici o terapeutici il più possibile adatti alle sue esigenze personali.

I servizi sanitari devono garantire, a tal fine, programmi flessibili, orientati il ​​più possibile alla persona, facendo in modo che i criteri di sostenibilità economica non prevalgano sul diritto all’assistenza sanitaria.

13) Diritto al reclamo

Ogni individuo ha il diritto di reclamare ogni qualvolta abbia subito un danno e di ricevere una risposta.

I servizi sanitari dovrebbero garantire l’esercizio di tale diritto, fornendo (con l’ausilio di terzi) ai pazienti informazioni sui loro diritti, consentendo loro di riconoscere le violazioni e di formalizzare il loro reclamo. Un reclamo deve essere seguito da una risposta scritta esauriente da parte delle autorità del servizio sanitario entro un periodo di tempo determinato.

I reclami devono essere presentati attraverso procedure standard e facilitati da organismi indipendenti e/o organizzazioni di cittadini e non possono pregiudicare il diritto dei pazienti di intraprendere azioni legali o perseguire una risoluzione alternativa delle controversie.

14) Diritto al risarcimento

Ogni individuo ha il diritto di ricevere un risarcimento adeguato, in tempi ragionevolmente brevi, ogni qualvolta abbia subito un danno fisico, morale o psicologico causato dai servizi sanitari.

I servizi sanitari devono garantire il risarcimento danni, qualunque sia la gravità del danno e la sua causa (da un’attesa eccessiva a un caso di negligenza), anche quando la responsabilità ultima non può essere determinata in modo assoluto.

Cosa fare in caso di violazione e/o mancato rispetto della Carta dei diritti

In caso di violazione della Carta dei diritti del malato, il paziente può denunciare il fatto agli organi competenti. La violazione e la successiva denuncia non comporta necessariamente una punizione nei confronti di chi ha sbagliato. Per esempio, l’articolo 14 prevede un risarcimento anche in caso di “un’attesa eccessiva”. La legge in Italia prevede che se non c’è danno non c’è risarcimento. Di conseguenza, se il paziente ha aspettato mesi per poter effettuare un esame ma quest’attesa non ha comportato alcun danno alla salute e il paziente sta bene, egli non ha diritto a un risarcimento.

La Carta dei diritti è una bellissima iniziativa che però si scontra fin troppo spesso con la dura realtà dei fatti. La realtà è che vengono risarciti i danni provocati da errore medico quando sono concreti e dimostrabili. Qualunque violazione dei 14 diritti sopra elencati costituisce al limite un’aggravante. Per saperne di più, potete leggere l’articolo dedicato ai danni medici risarcibili.

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