Chi è e cosa fa un medico legale

Il medico-legale è un medico a tutti gli effetti, laureato in Medicina e chirurgia come tutti i suoi colleghi. La differenza è che si è specializzato in medicina-legale. Questa specializzazione gli offre gli strumenti necessari per determinare il rapporto causa-effetto in molte situazioni controverse o la cui dinamica risulta difficile. È spesso chiamato a fare chiarezza sulle esatte cause dei decessi e sulle loro dinamiche. Quasi sempre affianca infatti le Forze dell’Ordine nello svolgimento delle indagini. Un altro compito importante che gli compete sono gli incidenti stradali. Non per ultimo, è chiamato a chiarire se ci sia stato o meno un errore medico.

La sua è quindi una figura che potremmo definire “ibrida”. È un dottore che mette le proprie conoscenze e il proprio lavoro al servizio della giustizia.

Perizie

Il medico-legale esprime il proprio parere scritto attraverso perizie. Una perizia è un elaborato che contiene un’attenta analisi condotta sulla base della documentazione a disposizione. Le perizie sono richieste dal tribunale o dal paziente.

Nel caso in cui sia il tribunale a richiedere l’intervento di un medico-legale, il professionista riveste il ruolo di CTU, ovvero di Consulente Tecnico d’Ufficio. Il suo compito è quello di lavorare al fianco del Giudice con assoluta imparzialità. Ha il delicato quanto importante compito di stabilire la verità dei fatti.

Nel caso in cui invece il medico-legale sia chiamato in tribunale a presentare il suo parere per conto del paziente, il professionista rivestirà il compito di CTP, ovvero di Consulente Tecnico di Parte.

Le perizie non hanno un vero e proprio tariffario. Il loro costo dipende dal professionista scelto, dalla complessità del caso, dalla corposità della documentazione, dalla percentuale di invalidità attribuita, dal coinvolgimento o meno di figure terze, come ad esempio uno o più specialisti. Indicativamente il costo di una perizia medico legale va da un minimo di 300 euro per i casi molto molto semplici a 10.000 – 15.000 euro per i casi più complessi.

Bisogna inoltre specificare che nell’onorario non è compresa la comparsa del medico-legale in tribunale. La sua eventuale presenza in aula oppure in sede di dibattimento con il CTU incaricato dal giudice va considerata come un extra.

Autopsie

I medici-legali hanno anche il compito di eseguire autopsie. Si tratta di fatto di indagini sul cadavere eseguite attraverso l’ispezione di tessuti e organi interni per accertare il momento e le cause della morte. È un esame che dura tra le 3 e le 10 ore, nei casi più complessi.

Se vi chiedete quanto costa un’autopsia, ebbene il costo può variare e di molto. Il costo è determinato dal professionista, dalla complessità dell’operazione e perfino dal luogo in cui si svolge. Il ventaglio è molto ampio e va da 500 euro fino a 15.000 euro.

Perizia medico legale nei casi di malasanità

Il medico legale è una figura determinante nei casi di malasanità. Ha di fatto il compito di determinare la relazione tra l’operato dei sanitari ed eventuali danni permanenti da loro causati.

Malasanita360 si avvale della collaborazione di medici-legali con esperienza pluriennale nel campo della malpractice medica. Una perizia fatta bene può fare davvero la differenza tra un successo e un fallimento.

Individuazione delle lesioni

L’individuazione delle lesioni è determinante. Senza un danno non c’è un risarcimento. Lo stabilisce la legge! La precisione con cui vengono evidenziate tutte le lesioni incide in maniera consistente sulla richiesta risarcitoria.

Le lesioni possono essere di diversi tipi. Le due categorie principali sono le “micropermanenti”, ovvero le lesioni di lieve entità, e le “macropermanenti”, ovvero tutte le lesioni importanti.

Un’altra divisione può essere fatta sulla base della durata del danno. Esso può essere temporaneo o permanente. Il primo si risolve in un lasso di tempo considerato necessario alla guarigione (da pochi giorni a diversi mesi, a seconda della patologia). Il secondo, lo dice la parola stessa, permane anche dopo il periodo utile alla guarigione.

I danni neurologici, per esempio, vengono valutati ad almeno un anno di distanza dalla loro insorgenza. I danni ortopedici invece hanno bisogno di molto meno tempo, di solito dopo 3-6 mesi si può già dire quale sarà la situazione definitiva.

Quantificazione del danno

Oltre a individuare le lesioni, il medico-legale stabilisce la percentuale del danno biologico. L’attribuzione di un punteggio non è arbitraria ma si basa su precise indicazioni, uniformate a livello nazionale. Si tratta della Tabella delle menomazioni alla integrità redatta dal Ministero della Salute e approvata con un decreto. La tabella è indicativa in termini di punteggio, per ogni menomazione va da un minimo ad un massimo di punti.

Qui di seguito riportiamo alcuni esempi, in base all’età del danneggiato.

danno biologico di lieve entita

L’avvocato prende nota della quantificazione stabilita dallo specialista e la traduce in danno economico. A questo danno definito biologico, l’avvocato aggiungerà poi altri tipi di danno risarcibili, come il danno esistenziale, quello lavorativo, di perdita di chances ed opportunità, ecc.

Qui di seguito riportiamo alcuni esempi, variando la percentuale del danno.

danno biologico macropermanente

Presentazione di una proposta di accordo

Abbiamo dunque tutti capito l’importanza della perizia medico legale. Non si tratta di una semplice relazione, ma di un vero documento con valenza perfino in tribunale. La perizia di parte getta le basi per poter in seguito presentare una proposta di accordo. Essa deve essere in linea con quanto scritto nella relazione del medico. La collaborazione tra medico-legale e avvocato è proficua quando entrambi i professionisti rispettano i propri ruoli, senza voler prevaricare uno sull’altro.

Negoziazione amichevole

La negoziazione amichevole è un tipo di trattativa che si svolge fuori dalle aule giudiziarie. Stiamo parlando di una trattativa stragiudiziale, detta anche negoziazione assistita.

Il nome fa sembrare il procedimento del tutto “leggero”, in realtà, anche se la controversia non si svolge in un tribunale racchiude in sé tutta la serietà che il caso richiede. Non si tratta certo di una chiacchierata tra amici.

In questa fase viene presentata tutta la documentazione insieme alla perizia medico-legale e alla richiesta risarcitoria. La controparte si prende il tempo di analizzare la vicenda, sottopone la valutazione ad un proprio comitato di gestione dei sinistri e poi ne comunica l’esito. Se favorevole, la controparte avanza una proposta per chiudere il sinistro. Starà alla bravura dell’avvocato negoziare ed ottenere un giusto risarcimento. Ma è il paziente ad avere l’ultima parola. Se la somma proposta non lo soddisfa può scegliere di andare avanti e chiedere giustizia davanti a un giudice.

Eventuale azione giuridica

Come accennato sopra, qualora la fase stragiudiziale non avesse un esito favorevole, il danneggiato può scegliere di andare in tribunale. Il primo passo è l’Accertamento Tecnico Preventivo o ATP (ex art. 696 del codice di procedura civile). Non si tratta di una vera e propria causa. È un procedimento cautelare che serve a determinare le cause che hanno determinato il danno. Il medico legale ha un ruolo molto importante in questa fase. Nella veste di Consulente Tecnico d’Ufficio, il medico legale ha addirittura il compito di incoraggiare un accordo tra le parti.

Qualora non si arrivasse a un risarcimento dei danni per errore medico nemmeno in ATP, il passo successivo è la causa civile ordinaria. Vista la natura complessa e i tempi dei tribunali, la causa va intrapresa quando si è praticamente certi di avere ragione. Un salto nel buio sarebbe una mossa poco intelligente.

Malasanita360 saprà consigliarti al meglio, sulla base dell’esperienza maturata sul campo e soprattutto tenendo conto del tuo caso specifico.

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