Chirurgia laparoscopica: cos’è e come funziona

La laparoscopia è una tecnica moderna mininvasiva che consente di accedere all’interno dell’addome attraverso incisioni molto piccole. I tagli, da 3 mm a 1 cm, servono per poter inserire le cannule sterili. Al loro interno passano gli strumenti necessari. La tecnica prende il nome dal laparoscopio, un utensile a forma di tubo che contiene una fonte luminosa e una videocamera. Grazie al laparoscopio il chirurgo vede gli organi e i tessuti su un monitor. E pensate, possono essere ingranditi fino a 20 volte!

La laparoscopia è detta anche celioscopia, videoscopia e video-laparo-chirurgia. Se il vostro medico utilizza uno qualsiasi di questi termini ebbene sta parlando proprio di questo, non c’è dubbio.

La chirurgia laparoscopica si contrappone alla laparotomia. Quest’ultima è detta “a cielo aperto” ed è la procedura classica che prevede l’incisione dell’addome in maniera significativa. In questo caso il medico vede gli organi e i tessuti direttamente, senza l’ausilio di un monitor.

Ovviamente la laparoscopia è la tecnica da preferire per molte ragioni. Prima di tutto riduce il rischio di errori da malasanità! E non è poco. Inoltre, tagli minori consentono un recupero molto più veloce. Non solo, tagli piccoli implicano una riduzione delle infezioni e anche un minor rischio di emorragie. Per non parlare di minor dolore e cicatrici più piccole, quindi più facilmente gestibili. Inoltre, l’idea che la sede dell’intervento possa essere ingrandita su un monitor ci tranquillizza ulteriormente.

Il problema è che in l’Italia siamo ancora indietro rispetto al resto del mondo. Alcuni medici preferiscono comunque “aprire” il paziente anche quando non è necessario.

chirurgia laparoscopica e malasanità

Ci sono tuttavia ospedali virtuosi che riescono a risolvere le patologie con questa tecnica nel 96% dei casi! Un risultato straordinario. I tempi di degenza sono in media di soli 1 o 2 giorni. Altro notevole beneficio per i pazienti!

Quali interventi sono eseguiti con la laparoscopia

Nell’ambito della chirurgia generale la maggior parte degli interventi oggi possono essere eseguiti in laparoscopia.

Tra gli interventi più frequenti eseguiti con questa tecnica ci sono gli interventi sulla colecisti e sulle vie biliari.

L’approccio mininvasivo è indicato anche nel caso di intervento di resezione intestinale per patologie del colon e del retto. Il tratto di intestino resecato, quindi tagliato, si estrae attraverso un foro di piccole dimensioni. Anche in questo caso, i vantaggi in termini di dolore e recupero sono indiscutibili. Un altro aspetto positivo è la possibilità di esplorare l’interno dell’addome per trovare metastasi non individuate con gli accertamenti preoperatori.

Anche le ernie inguinali e i laparoceli sono ottimi candidati per la chirurgia laparoscopica. Allo stesso modo, tale tecnica è da preferire per l’appendicectomia e per gli interventi su pancreas e fegato.

La chirurgia toracica è un altro ramo che trae grandi benefici dalla laparoscopia. Prime su tutte le biopsie e le resezioni polmonari.

Vanno anche ricordati gli interventi di chirurgia bariatrica, ovvero quelli che trattano l’obesità patologica. Parliamo di bendaggio gastrico, gastroresezione e bypass gastrico.

In ginecologia gli interventi che si possono eseguire sono diversi. La diagnosi e terapia dell’endometriosi, il trattamento di aderenze pelviche e perfino l’asportazione di fibromi uterini. E ancora l’isterectomia e la resezione di cisti ovariche. Non solo, perfino la cura dell’infertilità fa parte dell’elenco.

E che dire delle patologie urologiche? Ebbene sì, dai trattamenti più semplici ai più complessi. Perfino quello delle neoplasie renali e prostatiche.

Ora lo sapete. La chirurgia laparoscopica trova grande impiego e beneficio. Parlatene con il vostro medico di fiducia. Vagliate bene tutte le alternative e i possibili vantaggi. Lo specialista ha il dovere di informarvi nel modo più dettagliato.

I rischi associati alla chirurgia laparoscopica

Come ogni intervento chirurgico, anche la laparoscopia comporta dei rischi.

Innanzitutto si svolge in anestesia, il più delle volte in anestesia totale. I possibili effetti collaterali dei farmaci impiegati sono dunque gli stessi della chirurgia a cielo aperto. I più frequenti sono la nausea, il vomito post-operatorio, i brividi e a volte i dolori muscolari. Va detto comunque che si tratta di effetti transitori. Di norma passano dopo poche ore dal risveglio.

Altri effetti meno frequesti sono lo stato confusionale e la perdita transitoria della memoria, la reazione allergica e in casi molto rari perfino il decesso. A dire il vero, quest’ultima evenienza è quasi sempre la conseguenza di un insieme di complicazioni. La stima è meno di 1 caso ogni 10.000 interventi. Certo, se il rischio fosse prossimo allo 0 sarebbe comunque meglio.

Vediamo adesso insieme le complicazioni specifiche legate alla laparoscopia.

Complicazioni minori: coaguli, aderenze e reazioni allergiche

I coaguli sono frequenti e ancor di più le aderenze. Queste si verificano addirittura nel 70% dei casi. Una percentuale altissima! Per evitarle bisognerebbe utilizzare suture sottili e non reattive in modo da evitare l’essiccamento dei tessuti, oltre a trattare con delicatezza gli organi, le lacerazioni e la pelle.

Le reazioni allergiche sono invece dovute ad anestesia oppure all’assunzione di farmaci ai quali il paziente è allergico. Vi raccomandiamo di far presente quali sono le vostre eventuali allergie!

Ogni medico visita decine di pazienti ogni giorno. Non vi piacerà saperlo, ma voi siete uno dei tanti. Nessun operatore sanitario ricorderà i farmaci che non potete assumere. Pertanto è bene che questa preziosa informazione venga riportata nella vostra cartella.

Gravi complicazioni: perforazione degli organi, infezioni post-operatorie ed emorragie

Errate manovre del chirurgo possono talvolta provocare la perforazione degli organi. È un evento piuttosto raro, può essere letale.

In caso di intervento l’infezione è dietro l’angolo. L’ospedale ha il compito di fornire sale operatorie e strumenti sterili. Purtroppo non è sempre così. Negli ultimi anni le infezioni ospedaliere sono aumentate davvero tanto, diventando dei veri mostri che resistono ai comuni antibiotici. Questo è un problema. Un problema molto serio. Per adesso le infezioni nosocomiali si combattono con cocktail di farmaci. Quando i batteri diventeranno resistenti anche alle varie combinazioni di medicinali sarà una catastrofe. Speriamo non accada a breve. Le infezioni non trattate causano danni importanti, in molti casi portano a setticemia che può provocare la morte del paziente. Un’infezione post-operatoria si deve riconoscere sin dai primi sintomi. È fondamentale. Febbre, gonfiore, stanchezza e dolore localizzato devono far suonare l’allarme. Troppo spesso i primi sintomi di infezione sono sottovalutati. Il risarcimento danni per infezione ospedaliera è uno dei risarcimenti più frequenti nel nostro ramo.

Un altro rischio associato agli interventi di laparoscopia sono le emorragie. Di solito si verificano durante l’intervento. Questo permette di porvi rimedio in tempi brevissimi e spesso le conseguenze sono minime o nulle. Il vero problema nasce quando l’emorragia è post-operatoria. In questo caso può provocare danni ben più gravi. Le conseguenze peggiori sono invalidità permanente o decesso.

Diagnosi tardiva o errata: come fronteggiare gli errori dell’equipe medica

Il nostro corpo è come una macchina composta da piccoli e grandi ingranaggi che si incastrano alla perfezione. Se uno dei componenti si incrina, tutta la struttura può risentirne. La cosa importante è ascoltare il nostro corpo e capire i segnali che ci manda. La prevenzione è la chiave di tutto.

Talvolta impariamo a convivere con i disagi e i piccoli acciacchi. Nel tempo diventeranno di sicuro problemi da risolvere. Se abbiamo un dubbio sul nostro stato di salute dobbiamo indagare. Se un medico non ci convince, è nostro diritto chiedere un secondo parere ad un altro specialista. La diagnosi tardiva è una grossa piaga. La diagnosi errata lo è altrettanto.

Un problema di salute individuato al suo inizio e inquadrato in modo giusto consente una soluzione quasi certa. È fondamentale quindi prevenire, ascoltare, consultare un professionista, indagare, inquadrare e poi curare. Spesso alcuni di questi passaggi saltano. I problemi diventano più grandi e i danni permanenti.

Sai che i danni causati da errore medico sono risarcibili? In caso di diagnosi tardiva o errata e di intervento non riuscito, Malasanita360 sarà al tuo fianco. Chiamaci ora e raccontaci il tuo caso. Noi ti ascolteremo e troveremo la soluzione migliore per farti ottenere il giusto risarcimento.

numero verde risarcimento malasanita